10 nov 2009
Gli User Generated Content o il Citizen Journalism decreteranno a breve la fine dei giornali e del sistema dei media come l’abbiamo conosciuto sinora?
Una segnalazione di Luca De Biase di un ottimo articolo sulla fine dei giornali mi danno lo spunto per proporre un’osservazione fatta in questi mesi:
gli User Generated Content sono in gran parte contenuti replicati dagli utenti nelle varie reti e media sociali.
Sono User Broadcast Content.
Video, foto e testi, decontestualizzati, attinti da fonti più o meno autorevoli e ripubblicati per conquistare attenzione e reputazione in mini-audience personali (veramente “mini”?).
Il Sistema degli User Broadcast Content
Mi riprometto di offrire una migliore concettualizzazione aggiornando a breve questo post.
Provo tuttavia a elencare alcune definizioni essenziali.
Questo sistema si distingue per:
- La presenza dei media tradizionali
- Giornali, Radio e Tv rimarrano una componente fondamentale del sistema delle comunicazione e della informazione. Rimangono fonti, ancora non del tutto esaurite, di autorevolezza della informazione e del contenuto. Senza di loro non esisterebbe la mole degli UCG.
- Una pluralità di gatekeeper dei contenuti
- Ovvero le persone che selezionano le informazioni e i contenuti e li replicano nelle reti sociali di appartenenza. I veri protagonisti di questo broadcasting diffuso che si guadagnano autorevolezza e reputazione online con la loro capacità di proporre contenuti e generare discussioni. Rispetto ai gatekeeper (“guardiani del cancello”) classici delle teorie comunicazionali questi sono molto meno dipendenti dai poteri e molto più invece dalle loro audience e reti sociali. I gatekeeper/broadcaster sono e saranno sempre più in concorrenza fra loro per mantenere l’attenzione delle loro audience. Sono social gatekeeper.
- Le audience infedeli
- Persone che selezionano frequentemente i loro gatekeeper e le fonti di informazione e la cui attenzione è difficile da mantenere con le strategie di fidelizzazione tradizionali dei media. Sono persone poco attive nella produzione e distribuzione di informazioni e contenuti ma che hanno a disposizione strumenti di conversazione, partecipazione e influenza impensabili nel sistema dei media tradizionali.
Questo sistema si è sviluppato sul presupposto essenziale della disponibilità in forma gratuita (o comunque della facilità di riproduzione) dei contenuti dei media tradizionali.
Cosa accadrebbe se i social gatekeeper non avessero più un accesso simile ai contenuti?
Sarebbero disposti a pagare per garantirsi un flusso di contenuti e informazioni da replicare nelle varie reti sociali per mantenere la loro reputazione online?
P.s. Murdoch sembra scommettere di sì rinunciando persino alla trovabilità dei suoi contenuti.
Commenti (3)
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Post pubblicato da Fabrizio Napoli il 10 nov 2009
in Internet
11 novembre, 2009 H: 02:27
Ottime osservazioni, la autoreferenzialità della rete in effetti stà aumentando a dismisura grazie ai social network.
Alla prossima
P.S. ho aggiunto questo blog ai miei feed dato che l’ho trovato molto interessante
11 novembre, 2009 H: 10:30
@Filippo
Ti ringrazio.
E’ vero che aumenta la autoreferenzialità della rete ma i contenuti mantengono una loro referenzialità con il sistema dell’informazione tradizionale. E’ da vedere in che misura cambieranno questi equilibri.
2 marzo, 2010 H: 01:54
Mi sembra interessante ed attuale osservare come si stia spostando il concetto di “esperto” ed “autorità” nell’informazione. Mi piacerebbe condividere dei link interessanti di questo accademico americano che si occupa molto del tema Clay Shirky.
http://www.shirky.com/weblog/2009/03/newspapers-and-thinking-the-unthinkable/
http://www.shirky.com/weblog/2009/10/rescuing-the-reporters/
Una paio di video:
Clay Shirky che parla grossomodo di tutto quelo che scrive negli articoli precedenti:
http://tinyurl.com/Clay-Shirky-Video
Infine un documetario interesante omnicomprensivo di tutte le tematiche e risvolti sociali del web ora:
http://watch.usnowfilm.com/subtitled
Ciao