26 feb 2009
I motori di ricerca, primi tra tutti Google, sono di fronte ad una sfida cruciale: riuscire a trovare le informazioni cercate tra una quantità crescente di nuovi contenuti che inonda il Web e la cui presenza in rete è destinata ad aumentare ancora nei prossimi mesi.
La crescita dei contenuti è e sarà sopratutto crescita di contenuti generati dagli utenti: video, post e commenti nei blog, ma sopratutto contenuti generati dagli utenti nei media sociali, nello specifico i social network come Facebook e le applicazioni di micro-blogging come Twitter o Jaiku (quest’ultimo recentemente acquisito da Google, guarda un po’…).
Questi nuovi contenuti di tipo social si caratterizzano per:
- Essere fondamentalmente informazioni sulle persone
- (che sto facendo, cosa penso, quali cause sostengo, le mie foto ecc…)
- Avere una fruizione molto limitata nel tempo
- (Chi mai vorrà sapere con Twitter cosa stavo facendo 2 settimane fa?)
Google e gli altri motori di ricerca troveranno questi contenuti facilmente?
I primi allarmi ci sono già stati (How can Google cope with Twitter pollution?) e la questione solleva degli interrogativi sull’ecologia della informazione on line e la sostenibilità dello sviluppo di Internet, già affrontati in questo blog.
Il problema principale posto da queste nuove forme di contenuto su Internet è che esse destrutturano la forma più comune di contenuto presente su Internet fino ad oggi, fatta soprattutto di informazioni più o meno complesse ed esaustive, cercate, trovate e mostrate dai motori di ricerca senza una specifica rilevanza temporale (o perlomeno una che sia al passo con la costante generazione di questo nuovo tipo di contenuti).
I nuovi contenuti, come già detto, sono nano-informazioni, piccoli frammenti di vite e di esperienze il cui valore è sopratutto essere fruibili e condivisibili in tempo reale.
Sono il real-time web opposto allo slow web, come lo abbiamo conosciuto sino ad oggi.
I motori di ricerca dovranno trovare persone, non solo informazioni
È prevedibile che le ricerche degli utenti riguarderanno sempre più questo tipo di contenuti, una tendenza sicuramente favorita dalla crescita nell’utilizzo dei media sociali.
Sembra che Google e gli altri motori di ricerca facciano attualmente fatica ad indicizzare i contenuti del real-time web o Deep Web. O potrebbero in ogni caso essere inadeguati a gestire l’inquinamento dell’informazione provocato dalla loro visibilità nelle ricerche degli utenti (qualcuno potrebbe anche obiettare che se cerco un Hotel a Napoli non voglio visualizzare l’ultimo twit di Fabrizio Napoli…).
In queste condizioni la gente potrebbe anche cominciare a cercare altrove…
Se i social network decidessero (come faranno) di potenziare le funzioni di ricerca sul web (anche integrando tecnologie “esterne”), l’utilizzo dei motori di ricerca potrebbe calare.
E questa sarebbe una brutta gatta da pelare per Google & Co…
Lascia un commento
Post pubblicato da Fabrizio Napoli il 26 feb 2009
in Google, Internet, Motori di Ricerca
Commenti (2)
Trackbacks/Pingbacks
[...] appena pubblicato ieri il post sulle difficoltà di Google a stare al passo con il crescente utilizzo di Twitter e Facebook quando mi sono imbattuto in un [...]
[...] tratta di una risposta ad un trend che avevo già segnalato in questo post, ovvero, alla prevedibile crescita di ricerche fatte sui media sociali che più incarnano il [...]